Storia di un ballo riconosciuto patrimonio dell'umanità: il TANGO

08.01.2025

a fine '800 nel bacino del rio della Plata tra Montevideo e Buenos Aires;
raccoglie, integra e modifica vari ritmi e musiche soprattutto dei creoli e degli immigrati con una forte presenza di ritmo africano (Candombe) portato dagli schiavi di colore, contraddanza e ritmi cubani come l'habanera, e la milonga e ancora molte altre musiche e danze si mischiano fino a raggiungere la sintesi chiamata Tango.

Per ora quello che ci preme sottolineare è l'aspetto popolare del tango delle origini, non tanto per la tecnica di ballo quanto per l'ambiente nel quale nasce e si evolve. La sintesi tra poesia, musica e danza è alla base del suo fascino, anche se la cosiddetta "cultura del tango" rimane confinata tra Montevideo e Buenos Aires.
In effetti, è più corretto parlare di "tango rioplatense" visto che sono le due città sull'estuario del Rio della Piata a creare questa espressione artistica che non interesserà i paesi di appartenenza.
Abbastanza logico, se pensiamo che gli indios erano considerati alla stregua di animali e quindi assenti dai processi politici e sociali, mentre i due porti erano i catalizzatori di una umanità povera proveniente da tutta Europa e dall'Italia in particolare. Sono soprattutto uomini, in maggior parte contadini che sperano di accumulare sufficiente denaro per tornare in patria e poter vivere, solo vivere.
Le tematiche saranno allora legate non tanto al lavoro – che non c'era a casa e non c'è qui – quanto ai valori forti della vita; una vita comunitaria che si svolge per la maggioranza nei conventilli in condizioni di promiscuità e di degrado igienico sanitario dove il sesso, quando c'è, è rubato o pagato e dove la famiglia riproduce i codici della terra d'origine.

E' nelle feste popolari a B.A. che si fa strada questa nuova danza che respinta dalla buona società viene praticata nei casini e nelle "accademie" (le sale da ballo di fine '800) dei quartieri poveri del porto.
Ecco che il tango sviluppa una tematica strettamente legata al bere, al divertimento, ai bordelli, ma anche alla nostalgia, alla tristezza, all'amore stracciacuore per la mamma, la morosa, la casa, la patria, il barrio.

Quando la borghesia europea scoprirà questo ballo, quella di B.A., che continuava a ballare valzer e minuetto, lo inserirà a pieno titolo tra le sue espressioni culturali; sarà infatti il Barone De Marchi della nobiltà italiana a presentare "ufficialmente" il tango al Palais de Glace a la Recoleta in Buenos Aires.
Da quel momento il tango diviene internazionale, ma definito dalla scuola francese: non sarà quindi in Europa più "tango argentino", ma genericamente "tango" con passi codificati che potete ammirare in tutte le balere italiane di liscio.
È un elemento importante perché segna la cesura tra quello che sarà il tango europeo e il tango argentino che vede nell'improvvisazione la sua ragione d'essere.
Se le classi subalterne lo continueranno a ballare e cantare per strada, nelle feste, ai matrimoni l'esproprio che ne farà la borghesia lo porterà nelle sale da ballo con orchestre sempre più numerose ed importanti e lo sdoganerà di fronte alla chiesa mitigandone gli aspetti più carnali e cancellando poco alla volta il lunfardo, una delle espressioni linguistiche più 'peculiari del tango candori.

Questa trasformazione, o evoluzione – dipende dai punti di vista – porta il tango da mero ballo popolare a elemento forte della cultura cittadina sino a diventare segno distintivo di tutta la cultura argentina.

E nel 2009 Il tango è stato dichiarato "patrimonio dell'Umanità" dall'Unesco per la sua anima forte che condensa in sé la diversità culturale e il dialogo e rappresenta l'essenza di una comunità meritando di avere questa considerazione a livello globale. Quel ballo, quella espressione artistica e culturale ha una origine che va in parallelo con la storia della grande emigrazione nel Nuovo mondo.

Gli strumenti del Tango

I primi strumenti furono la chitarra, l'arpa e il mandolino per i tanghi più primitivi; il violino, quello più suonato; il flauto e il clarinetto. Questi strumenti erano adatti a tanghi vivaci e scherzosi. Con l'arrivo della fisarmonica e poi del bandoneon(che sostituirà il flauto e che oggi è lo strumento che più si identifica con il tango), il tango diventa più lento e grave. Il pianoforte, di origine borghese, prende invece il posto della chitarra.

I temi del tango

Alcuni dei temi più consueti del tango appartengono esclusivamente alla città di Buenos Aires, ai suoi fenomeni sociali; altri possono essere considerati più universali, primo fra tutti l'amore con le sue vicissitudini, vissuto quasi sempre come il paradiso perduto che non tornerà più o della famiglia lontana. I testi spesso sono "malinconici" come il carattere della musica stessa.

I luoghi di origine del Tango

Tra i luoghi che diedero i natali al tango ci sono i barrios (i quartieri) e i caffè-bar, descritti in molti testi con la tipica connotazione della nostalgia tipica di chi lascia i luoghi d'origine e si ritrova lontano dai posti dove è cresciuto.

Il  sentimento del tango

Emozioni e sentimenti sono l'essenza del tango.

Tra le condizioni esistenziali e i sentimenti più frequenti troviamo la perdita, il distacco, l'abbandono e la morte. Lo sguardo nostalgico degli autori si volge sulla spensieratezza del passato e sulla gioventù.

Tuttavia la musica è molto varia e la sua "aria" può essere anche allegra e travolgente